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Cosa significa Kung Fu?

Kung Fu Prato Scuola Chang
I Maestri Manenti e Lucarini

Il termine “Kung Fu” (功 夫)  rappresenta il nome con cui sono maggiormente note in occidente le Arti Marziali cinesi. Spesso lo vediamo scritto anche come “Gong Fu” ma è la stessa identica parola, traslitterata dai caratteri cinesi all’alfabeto occidentale con due metodi diversi (Pinyin e Wade Gilles). A tale proposito consigliamo di leggere  il nostro l’articolo sulla lingua cinese.

La parola “Kung Fu” è traducibile in Italiano con:

Abilità
Esercizio eseguito con abilità
Divenire abile attraverso l’esercizio
” Destrezza

Per i cinesi, il termine “Kung fu” può significare semplicemente il miglioramento che si ottiene, attraverso la pratica costante ed assidua di una particolare attività. Per gli orientali infatti, non è scontato associare questo termine all’Arte Marziale stessa ma piuttosto lo utilizzano per definire in generale il livello di abilità nella pratica.

Per “Kung Fu” si intende quindi, la capacità di eseguire un compito o un lavoro grazie all’abilità acquisita nel tempo attraverso un duro addestramento.

Nei libri e in alcuni film spesso sentiamo i Maestri cinesi dire ai propri allievi frasi del tipo: “Nel tuo Wushu c’è poco Kung Fu!“, riferendosi al fatto che l’esercizio viene praticato piuttosto meccanicamente, anche se correttamente, ma senza l’abilità’ Marziale che si acquisisce solo con l’esperienza.

In occidente comunque, le Arti Marziali cinesi sono conosciute come “Kung Fu”. Un’influenza determinante alla propagazione occidentale di questa terminologia, è attribuibile ai produttori cinematografici di Hong Kong che, in epoca più moderna,  hanno fatto sbarcare il cinema di Arti Marziali, proprio con il nome “Kung Fu”. Lo stesso “Bruce Lee” adottò questo termine nei suoi film divenuti celebri poi in tutto il mondo.

Bruce Lee e Chuck Norris
Bruce Lee e Chuck Norris

Tutta questa premessa, per dire che questo termine, nonostante sia il più celebre in occidente, non è ritenuto altrettanto preciso e calzante dagli orientali, per i quali resta un termine troppo generico e talvolta non direttamente attribuibile all’Arte Marziale stessa.

Vediamo quindi, quali sono i principali termini con i quali si definisce questa l’Arte Marziale in Cina:

Wushu 武 術
(Arte della guerra)
Guoshu 国 術
(Arte nazionale)
Wu Yi 武 绎
(Abilità marziale)
Zhong Guo Quan 中 国 拳
(Pugilato Cinese)
Quan Fa 拳 法
(Metodo di pugilato)
Quan Shu 拳 術
(Arte del pugilato)

Il termine più utilizzato nella Cina Popolare è sicuramente il primo, “Wushu”, che significa letteralmente “Arte della Guerra”. Quando si parla di “Wushu” è sempre bene specificare se “Tradizionale” o “Moderno” perché oggi, impropriamente, con questo termine si intende spesso il secondo, ovvero una disciplina sportiva nata in epoca molto più recente, che pone maggiore enfasi all’estetica del movimento e alla prestazione atletico-coreografica, piuttosto che all’aspetto Marziale ed applicativo realistico. Per maggiori dettagli si rimanda al nostro approfondimento dedicato al Wushu Moderno.

Nel 1912, la Repubblica Cinese, da poco costituita, rese ufficiale il termine “Kuoshu” 国 術 (Py: Guoshu), che letteralmente significa “Arte Nazionale”; è proprio da questo termine che tra l’altro, prende nome anche il nostro sito “Kuoshu.net“. Questa terminologia oggi viene utilizzata soprattutto a Taiwan.

I termini “Wushu”, “Wu I” e “Quan Shu”, sono considerati più accademici ed antichi. Nel linguaggio comune in cina è sovente chiamare la pratica tecnica del Kung Fu anche “Da Quan”, che letteralmente significa “colpi di pugilato” riferendosi più al metodo di allenamento; da questo termine deriverà successivamente anche “Sanda(combattimento sportivo del Kung fu)

Kung Fu per imparare a difendersi

Antica tela cinese che ritrae il grande maestro 'Yang Chen Fu' in allenamento con il bastone lungo 'kun'
Antica tela cinese che ritrae il M° Yang Chen Fu durante un allenamento

Il Kung Fu, rappresenta un insieme di metodi di combattimento corpo a corpo, detti anche stili, che hanno avuto origine in varie aree geografiche della Cina. Per fare alcuni esempi ne citiamo alcuni tra i più conosciuti, perché sono moltissimi:

Taiji, Shaolin, Wing Chun, Baji, Meihua, Xingyi, Bagua, Tanglang, Sanshou, Sanda ecc).

Per millenni, e nelle più svariate condizioni storiche e sociali, i cinesi hanno utilizzato il Kung Fu per lottare, per conquistare e per difendere la propria vita e quella dei proprio cari. Questa Arte Marziale, fornisce infatti degli strumenti tecnici per arrivare ad avere la meglio in uno scontro fisico ed è frutto di una evoluzione millenaria che l’ha resa completa e sempre al passo con i tempi.

L’abilità degli antichi praticanti divenne in breve tempo leggendaria grazie agli intensi e estenuanti allenamenti ai quali si sottoponevano.

Le tecniche di Kung Fu, infatti, devono essere praticate ripetutamente per innumerevoli volte, finché non divengono parte delle reazioni inconsce e istintive del praticante. Ecco perché nell’allenamento, si dedica molto tempo alla ripetizione, delle sequenze (dette anche “forme”) e delle tecniche di base che servono per costruire le cosiddette “intelaiature” posturali.
Il lavoro di condizionamento psicofisico è piuttosto lungo e lento, soprattutto se confrontato con i recenti sport da combattimento dove in pochi mesi e con una selezione ristretta di esercizi si sale su un ring. Nessuna di queste strade però è sbagliata, è sostanzialmente il fine che fa la differenza. Nel Kung Fu, il lavoro che si fa non è solo sul fisico ma sulla persona a 360 gradi.

Per costruire un castello, si dice nel Kung Fu, ci vuole molto tempo, ma sarà poi assai difficile da abbattere, mentre per costruire una casa ci vuole meno tempo, ma essa crollerà molto più facilmente in guerra.

Dipinto che raffigura allenamenti nel Monastero Shaolin
Dipinto che raffigura allenamenti nel Monastero Shaolin

Kung Fu per divenire persone migliori

Le Arti Marziali cinesi sono state nei secoli codificate seguendo le leggi delta natura e della fisica, secondo una precisa conoscenza del corpo e dello spirito umani. Nel tempo, il Kung Fu è stato fortemente influenzato dalle religioni e dalle filosofie, dal Buddhismo Chan (Zen), al Confucianesimo fino al Taoismo più esoterico. Questo ci porta a considerare il secondo aspetto più importante della pratica del Kung Fu, quello del benessere e della ricerca della salute e dell’evoluzione della persona.
Sarebbe un controsenso diventare bravissimi nell’evitare di essere feriti da un avversario per poi auto-danneggiarsi con una pratica scorretta o perseguendo uno stile di vita sbagliato.

Per queste ragioni, il Kung Fu è divenuto, in Cina, anche un prezioso strumento di educazione e di crescita personale. Il primo dovere di un Maestro, specialmente nei confronti degli allievi più giovani, dovrebbe essere proprio quello di fornire un’educazione che aiuti a crescere persone complete e soprattutto migliori. In passato, le famiglie affidavano, a tale scopo, il proprio figlio a un maestro di Kung Fu, il “Sifu” (Padre-Maestro). In qualche zona della Cina, ancora oggi le Accademie di Kung fu sono completamente integrate nei percorsi scolastici ed educativi e viceversa.

Allenare il Kung Fu, in accordo con i principi dell’antichissima Medicina Tradizionale Cinese, è quindi anche un ottimo modo per mantenersi in buona salute, parallelamente a tutti quei vantaggi che può dare qualsiasi disciplina sportiva (miglioramento del cardio, eliminazione delle tossine, riequilibrio ormonale, irrobustimento dell’apparato muscolo-scheletrico, miglioramento della coordinazione, dell’elasticità, dell’agilità e molto altro).

Statua con incisi i punti dell’agopuntura a Pechino

Il termine Sifu, al giorno d’oggi viene quasi sempre utilizzato in modo improprio. Il termine più appropriato per indicare chi insegna Kung Fu è “Laoshi”, che significa appunto “insegnante” o “maestro”.
Sifu, è un concetto molto più ampio e legato al passato. Il Sifu era colui che tramandava in linea diretta il lignaggio della Scuola al proprio Duida (allievo) sul quale esercitava quasi un ruolo di vero e proprio padre educativo. In antichità, il Sifu, era infatti colui che aveva acquisito conoscenze accurate in vari campi dell’umano sapere: dalla medicina alla psicologia, alla pedagogia, ma anche la fisica, la chimica (ciò che un tempo si chiamava alchimia) e le scienze naturali, senza trascurare le belle arti e la letteratura, essenziali per un reale arricchimento e un’evoluzione dello spirito umano. Molti Maestri erano anche ad esempio esperti calligrafi, pittori, poeti o musicisti. L’ideale Confuciano, ad esempio, voleva il guerriero esperto sia di arti militari (wu) che di letteratura (wen).

Un aspetto estremamente rilavante nel Kung Fu è infatti la respirazione. La respirazione, viene praticata come forma di meditazione, attraverso gli esercizi di Qi Gong tipici degli stili interni ma che rappresentano la base dello studio del Kung Fu. La sensazione di benessere che si prova dopo un corretto allenamento di Kung Fu si estende, a lungo andare, anche alle singole azioni di vita quotidiana.

Usare il proprio corpo con consapevolezza, imparare a conoscere i meccanismi dell’anatomia e della bio-meccanica umana, è uno dei risultati che attraverso il Kung Fu si ottengono insieme ad un incremento notevole della coordinazione motoria, dell’equilibrio, dell’elasticità e della forza esplosiva.

Tavola con incisa la sequenza del Baduanjin in un parco di Pechino

Dedicarsi intensamente ad un Arte Marziale così completa, è un ottimo rimedio per l’insicurezza e la gestione dell’ansia. L’insieme di questi risultati che si ottengono, fanno si che aumentino di conseguenza, la propria autostima, la fiducia in se stessi e di conseguenza il grado di benessere generale e quindi la salute.

Considerazioni come queste portarono probabilmente il grande e mai dimenticato Maestro Chang Dsu Yao ad dire che “il Kung Fu oggi si pratica un 30% per autodifesa e un 70% per la salute“.

Il Kung Fu, con i suoi innumerevoli stili e con il suo vastissimo programma di studio, offre livelli di approccio diversificati in base alle proprie capacità fisiche e ai propri gusti senza nessuna controindicazione. I programmi spaziano dalle acrobatiche cadute, alle suggestive forme a mano nuda o con tutte le varie armi tradizionali, ai combattimenti prestabiliti (Duilian) e quelli liberi (Sanda), alla difesa personale (leve, proiezioni) e tanto altro ancora.

Origini del Kung fu

Dipinto che raffigura Huang Di, l'”Imperatore Giallo”

Il Kung Fu è probabilmente una tra le più antiche forme di lotta che l’uomo abbia codificato e dalla quale hanno avuto origine tutte le Arti Marziali Orientali, anche quelle Giapponesi (Karate, Judo, Jiu Jitsu ecc..).

Quando parliamo di storie avvenute così indietro nel tempo, spesso ci dobbiamo accontentare di narrazioni e leggende tramandate nel tempo e delle quali non vi è alcuna certezza. La leggenda infatti vuole che le prime forme di lotta a mani nude risalissero addirittura all’epoca cui regnava il mitico imperatore Huang Di (dal 2698 al 2599 a.c.) detto “Imperatore Giallo”, considerato il progenitore degli Han ovvero del popolo cinese. La lingua cinese mandarino si dice infatti “Han Yu” ovvero lingua degli Han.

In realtà però le prime vere e proprie notizie storiche sulla diffusione delle Arti Marziali primordiali risalgono al periodo della dinastia “Chou”  (11° – 3° secolo A.C.) nel quale visse il famoso Maestro di pensiero: Confucio. Egli infatti invitava i giovani non solo allo studio ma anche alla pratica di nobili arti, prime tra tutte il tiro con l’arco e le corse con i carri da guerra.
Le continue lotte tra i feudatari fecero si che si cominciasse ad affermare una sorta di specializzazione nel combattere e sotto il nome di Wu Yi (arte marziale) o Chi Chi (colpire con abilità) si affermarono numerose forme di lotta a mani nude tipo pugilato e con la spada tipo scherma.

Dipinto raffigurante  Sun Tsu (Sunzi 孫子)
Dipinto raffigurante
Sun Tsu (Sunzi 孫子)

Sempre in questa epoca un altro personaggio importante per lo sviluppo delle arti marziali fu senza dubbio il filosofo Sun Zi famoso per il trattato “L’arte della Guerra”, manuale tecnico e strategico studiato e applicato  fino all’epoca moderna per affrontare il nemico oltre che nelle guerre anche nel combattimento singolo.

Si dice che lo stile progenitore del Kung Fu Shaolin, dal quale successivamente si sarebbero originate tutte le Arti Marziali, sia quello codificato nel primo secolo D.C. da un Maestro di nome Guo Yi (WG: Kuo I) denominato Chang Shou (mano lunga).

Tela Cinese raffigurante Guan Yu 關羽
Tela Cinese raffigurante Guan Yu 關羽

Quando si parla di Arti Marziali e quindi di Kung fu, è impossibile trascurare la figura mitica del Generale Guan Yu, eroe della saggezza popolare al quale abbiamo dedicato una sezione apposita consultabile cliccando QUI.

Durante gli ultimi anni della dinastia Han, un medico Taoista di nome Hua Tuo elaborò una sequenza di esercizi ginnici basata sugli atteggiamenti di cinque animali (Tigre, Scimmia, Orso, Cervo e Gru). Tecniche che ebbero un influenza notevole su tutti i successivi stili di Kung fu.


Il periodo più prospero per l’evoluzione tecnica delle arti marziali fu comunque quello durante le dinastia Tang e Sung, periodo nel quale si affermò in modo netto la popolarità del Monastero Shaolin e dei suoi famosi monaci guerrieri. Fu in questo periodo che nacquero anche i primi stili interni o morbidi.

Il Tempio Shaolin
Il Tempio Shaolin

Durante questo periodo visse anche un altro grandissimo personaggio molto importante per l’evoluzione del Kung fu: Yue Fei, al quale abbiamo dedicato una sezione apposita consultabile cliccando QUI.

Monastero Shaolin e Buddhismo Chan

Statue di monaci guerrieri, allingresso nei pressi del Tempio Shaolin a Dengfeng
Statue di monaci guerrieri, nei pressi del Tempio Shaolin a Dengfeng

Bodhidarma (nome indiano), Damo (nome cinese) o Daruma (nome giapponese) è una figura poco chiara da un punto di vista storico e ancora oggi, argomento di discussione di storici e sinologi. Pare fosse un Monaco Buddhista Chan (in giapponese Zen), di origine probabilmente Indiana che giunse al Tempio Shaolin verso il 520 D.C.. Durante la convivenza con i famosi monaci si rese conto che i loro estenuanti esercizi fisici erano talmente duri che risultavano controproducenti. Egli introdusse quindi la meditazione Zen ed alcuni esercizi tipici dello Yoga indiano alle normali pratiche di allenamento dei monaci.

Bodhidarma - Damo - Daruma
Bodhidarma – Damo – Daruma

Questa sinergia tra allenamenti fisici intensi e meditazione si rivelò una potente soluzione al decadimento psicofisico dei guerrieri Shaolin rendendoli completi anche da un punto di vista spirituale e mentale. Fu in questo contesto che nacquero probabilmente le prime forme di Qi Gong e di esercizi non solo volti al potenziamento fisico basati prevalentemente sulla respirazione e la meditazione.

A Bodhidarma fu attribuita una sequenza di esercizi denominata “Lo Han Shiba Shou” ovvero “Le 18 tecniche dei discepoli del Buddha” probabile sequenza primordiale delle tecniche dello stile Shaolin del Nord.

Nello schema che segue, vediamo una rappresentazione dell’origini e della diffusione delle prime Arti Marziali e tecniche di combattimento condificate.

Originie delle Arti Marziali
Origini e diffusione delle prime Arti Marziali

Cos’altro sapere sul Kung Fu?

Il Kung Fu non è uno sport ma una pratica artistica antichissima che come tale deve essere approcciata.

Nel Kung Fu non esiste l’aspetto agonistico. Le competizioni qualora vi siano, servono esclusivamente come test personale ed incentivo di allenamento.

Nel Kung Fu non esistono avversari ma solo compagni di allenamento. Gli obbiettivi dell’allenamento sono esclusivamente quelli di sorpassare e migliorare i propri limiti e non quelli di raggiungere o superare quelli degli altri.

Per imparare il Kung Fu non esistono scorciatoie o corsi accelerati. La strada da percorrere è quella lunga e si basa esclusivamente sulla pratica costante.

La pratica del Kung Fu ha un inizio ma non ha una fine. Evitate di intraprendere questa strada se il vostro obbiettivo è esclusivamente quello di raggiungere la “cintura nera” o un qualunque altro grado. L’unico obiettivo deve essere quello di migliorare se stessi ed aumentare il proprio livello di autoprotezione. Il Maestro Chang Dsu Yao ripeteva spesso: “raggiungere la vetta di una montagna serve solo per vedere quanto sia alta la montagna successiva”

Questo è Kung Fu!

Ci sono due momenti perfetti per cominciare a praticare
il primo è da piccoli, il secondo è OGGI.

TI ASPETTIAMO SUL TAPPETO!

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